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Giovanni Gastel
Un eterno istante.
La mia vita.
Non è semplice ricordare il passato, o per lo meno non lo è ricordandolo cronologicamente quando la tua testa te lo ripresenta in modo disordinato. E cosi scritture su pezzi di carta buttati giù ad ogni ricordo che la mente riaffiora. Questo è stato il modo con cui Giovanni Gastel descrive la sua biografia. La relazione tra la vita e la morte che ricorda lui da bambino in un letto di ospedale quasi morente, si sente miracolato quando gli viene ridonata la sua vita. Ricordi di quando la sorella lo supplicava per concedersi a recitazioni al teatro e del rapporto tra il papà e la nonna, quel rapporto mai esistito perchè le difficoltà del periodo costringevano a scelte difficili per la crescita dei propri figli. Quella voglia di pensare allo zio come a un padre, come a un punto di riferimento ammirandolo in ogni successo, ma anche quando in Canada viveva gli ultimi anni soffrendo la malattia. Le prime esperienze lavorative piene di difficoltà e di iniziativa improvvisando uno studio in un sottoscala di un palazzo di Milano, alla conoscenza di art director che lo porteranno alla sua fortuna. Un libro dove leggendo si immagina la fotografia grazie al modo descrittivo di Giovanni Gastel, una densa sequenza di ritratti a parole che immortalano intimamente la sua vita privata e professionale e tutti i suoi protagonisti.
